SETTORE TESSILE IN CRESCITA, I NUMERI SONO POSITIVI

Gli scenari e le opportunità stanno cambiando in meglio per il fiore all’occhiello italiano, primo trimestre in positivo

Si è conclusa da poco la Milano Unica, il salone italiano del tessile creato con lo scopo di rilanciare sul mercato l’eccellenza italiana del tessuto e degli accessori. I dati sono positivi e promettono bene; nonostante un calo dello 0,4% sull’export il saldo del bilancio è stato comunque positivo ed i posti di lavoro sono stati mantenuti.

Dati alla mano per le imprese che operano nel settore o a stretto contatto con le stesse, come la General Cessioni (nome noto per essere tra i più importanti intermediari per la compravendita di aziende), tutti si reputano soddisfatti dei risultati e speranzosi per il futuro.

Gli scenari stanno cambiando, quindi, e di conseguenza cambiano le opportunità per quanto riguarda i mercati di sbocco del settore: torna al primo posto tra questi la Germania con un +9,2%, a seguire la Francia (+6,1%), mentre scende al terzo posto la Romania (-6,8%), fuori dal podio ma comunque in crescita con +8,8% la Tunisia. Leggeri tagli per l’import che hanno portato ad un -8,8% per la Cina (che resta comunque il primo mercato di approvvigionamento per il mercato italiano con una crescita del +25,9%), ad un -4,7% per la Turchia e ad un -19,4% per il Pakistan, in salita la Repubblica Ceca (+5,9%). La scelta di ridurre l’import è stata dettata dal bisogno di controbilanciare il leggero calo dell’export, e si è rivelata più che positiva. Il primo trimestre si è concluso, infatti, con un aumento di quasi 35 milioni rispetto all’anno precedente, per un totale di 433,5 milioni.

Piccoli cali che hanno dato la possibilità di mantenere un equilibrio ed alte prospettive di crescita.

Per quanto riguarda il versante delle produzioni, tutte risultano essere in crescita: tessitura laniera (+2,8%), pettinati (+3,3%), cardati (+1,2%), seta (+0,9%).

La rinascita del fiore all’occhiello italiano, quindi, non sembra essere così lontana. Le carte in regola le abbiamo sempre avute e, dal 2017 (in cui il bilancio era già stato chiuso positivamente rispetto al 2016 (+0,5% pari a 2,3 miliardi), anche i numeri dalla nostra parte.

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