Crescita esponenziale dell’automazione nel mondo, Italia tra i primi

Un 2017 che non lascia spazio ai dubbi ed un primo semestre del 2018 ancora più positivo: l’Italia ha preso la rotta verso il futuro con un tasso di crescita al di sopra della media

Robotica italiana oltre le aspettative: nel 2017 un aumento della produttività del +19%.

I dati che arrivano dalla IFR (federazione robotica internazionale) fanno trasparire fortissima tendenza verso l’automazione a livello globale: Cina prima fra tutte (circa il 36% dell’intera produzione mondiale proviene da lì), Giappone secondo in classifica con una crescita del +18%, seguito da Corea del Sud, Stati Uniti e Germania. L’Italia è all’ottavo posto della classifica mondiale, appena dopo il Vietnam, ma con un ritmo di crescita migliore rispetto alle altre nazioni, giocando un ruolo fondamentale per la crescita a livello internazionale.

Siamo già oltre le stime positive fatte da Ifr per quest’anno con un giro d’affari di oltre 50 miliardi di dollari. Discorso che vale anche per lo stivale: nell’ultimo anno il made in Italy ha prodotto quasi 8000 unità con oltre mille installazioni in più, numeri ben oltre le aspettative e ben più alti dell’anno precedente (6465 unità nel 2016).

Complice di tali dati è sicuramente il piano di incentivi per l’industria 4.0, che rappresenta un grande traino per l’innovazione. A sostenerlo è Domenico Appendino, presidente di Siri (Associazione italiana di robotica e automazione), il quale si manifesta estremamente positivo anche per il 2018, alla luce anche di un primo semestre più che buono. Le conferme arrivano anche dagli investimenti che vengono fatti all’interno del settore, così come riporta General Cessioni e dall’aumento di interesse da parte delle industrie italiane per l’automazione, come sottolinea Maurizio Cremonini, direttore marketing di Comau, azienda leader nel settore a livello mondiale. Cremonini specifica che, mentre prima a richiedere prodotti di robotica erano solo aziende system integrator con clienti esteri oggi sono le aziende italiane che iniziano a comprendere il valore della robotica all’interno dei propri processi. Un plus non solo per la produttività, ma anche per la riduzione dei costi, essendo questi dimezzati rispetto allo scorso decennio.

Le applicazioni più diffuse nel mondo, stando ai dati riportati da Ifr, riguardano i settori dell’industria automobilistica, con 125 unità, quello dell’elettronica (116mila) e quello della lavorazione dei metalli (44mila). Lo stock di installazioni nel mondo ha superato i due milioni.

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